Lucy Oak (1982) Artista. Biografia e Quotazione Opere d’Arte. Pittura Scultura

Lucy Oak Artista Pittura Scultura Design
  • Artista: Lucy Oak
  • Quotazione. Coefficiente Artingout: 2.0 (due/00)
  • Rivalutazione: +118% [ ] (2019-2023)
  • Codice Artista Artingout: #LOA01
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Lucy Oak (1982) Artista. Biografia Critica

Lucy Oak è un’artista contemporanea italiana di origine argentina, pittrice, scultrice e designer, nata a San Miguel de Tucumán il 2 aprile 1982. La più piccola di quattro fratelli, aveva appena otto mesi quando la famiglia decise di trasferirsi dall’Argentina in Europa, dapprima in Spagna poi in Italia Grosseto, quindi a Genova e infine a Milano. La sua infanzia inizia così all’insegna di diversi spostamenti e questo segnerà anche la sua sensibilità personale e artistica. Per Lucy Oak la dimensione creativa si presenta come una “base sicura”, un “luogo” mentale stabile sul quale poter contare. Il disegno, la pittura e i primi accenni alla scultura sono presenti da sempre nella vita della Oak che, ancora prima che adolescente, ricorda una sensazione di consapevolezza del processo artistico. Terminati gli studi obbligatori e poi quelli scientifici superiori consegue la laurea in “Comunicazione e Gestione dei Mercati dell’Arte e dei Beni Culturali” presso lo IULM di Milano. Ha avuto modo di frequentare i corsi di nomi noti nel campo dell’arte Tra i quali ricordiamo, soltanto per citarne alcuni, il Prof. Philippe Daverio, il Maestro Emilio Isgrò e il critico d’arte Flavio Caroli. Contemporaneamente frequenta corsi di Fashion Design presso lo IED sempre a Milano. Ha l’opportunità di entrare in contatto con diverse realtà artistiche del proprio tempo con le quali si confronta costantemente.
Nel 2019 la Oak ottiene il “Coefficiente Artingout” per la quotazione delle proprie opere d’arte. Inizia lo stesso anno a frequentare l’ambiente artistico legato al progetto Artingout. Nel 2020 ha l’occasione di conoscere l’artista delle lune Paola Romano e per un breve periodo frequenterà il suo atelier. Lucy Oak fa parte di quell’ambiente artistico-culturale contemporaneo in attuale fermento, partecipando così in modo attivo alla costruzione della prossima storia dell’arte.

Una Vita Dedicata all’Arte

Lucy Oak nasce in un background artistico soprattutto nel campo della musica, nipote da parte materna della M° di pianoforte Ana Olivieri de Cavo e da parte paterna del M° Roman Marcelo Robles. La passione e la curiosità nel campo musicale la spingono allo studio di strumenti come il basso, il pianoforte, la chitarra e il violoncello. L’arte visiva è comunque da sempre la sua principale vocazione. Sin da giovanissima, grazie alle sue doti artistiche, ha avuto modo di lavorare anche nel campo della grafica e dell’illustrazione. Saranno proprio i settori della grafica, dell’illustrazione e del design che le daranno modo di ottenere i primi successi nel campo dell’arte visiva. I suoi lavori grafici hanno fatto il giro del mondo, in particolare Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Francia, Germania, Spagna, Italia e Cina. Le opere della OAK in questo settore sono inoltre pubblicate su diversi media di rilievo internazionale. L’arte, nel suo concetto più ampio, fa quindi parte della vita di Lucy Oak sin dalla nascita fino a diventare il principale settore di attività.

Tecnica e Stile

La vita della OAK è un integrarsi di diverse dimensioni conoscitive che la porteranno allo sviluppo delle sue più intense opere anche nel campo della pittura e soprattutto della pittoscultura.
Lucy Oak vive l’arte pittorica come una forma di libera espressione e comunicazione, sia di stati “interiori” sia di tipo sociale. La sua pittura è sintetica, opposta alla frammentazione di tipo analitico, è il punto di convergenza delle proprie esperienze. Quello della Oak è un linguaggio pittorico ricco di “neologismi” i quali, se dovessimo studiarli come si studia l’etimologia di una parola, avrebbero connessioni con le visioni dell’espressionismo, dell’astrattismo, del concettualismo, del gestualismo, dell’arte povera, dell’arte materica e richiami alla figurazione pittorica ovviamente attualizzata, contemporanea. L’osservazione della “Natura” è la prima fonte d’ispirazione dell’artista. Le Montagne, il Mare e l’Universo più profondo sono soggetti che si possono vedere nella sua primissima produzione.

La Oak ha un tratto pittorico molto deciso, forte, intenso che richiama spesso i segni dell’action painting. Il tratto è carico di energia e si fa notare immediatamente all’osservatore. Durante la ricerca nel campo dell’arte, sperimenta numerose tecniche. Predilige comunque le tecniche miste e la materia con una certa propensione all’utilizzo di materiali plastici. Strumenti che le garantiscono una maggiore libertà espressiva, flessibilità e un più deciso potere evocativo e comunicativo. La sua capacità di creare si integra con l’uso sapiente di strumenti tecnico-pittorici dando vita a opere di alto valore espressivo-concettuale, un valore integrato con un impatto estetico raffinato in grado di superare così anche le “barriere” del primo concettualismo.

Esposizioni d’Arte e Pubblicazioni

La Oak, che inizialmente evita di esporsi pubblicamente quasi in attesa del momento giusto, è richiesta e apprezzata da chi già la conosceva come creativa dell’arte visiva nei campi del design e dell’illustrazione. Soltanto dopo alcuni anni inizia a mettere in mostra i propri lavori pittorici a renderli effettivamente pubblici.

Viene selezionata nel 2014 dalla Ghost Gallery di Seattle (USA) per la “9th Annual Miniature Art Extravaganza” seguiranno diverse esposizioni d’arte in varie città tra le quali ricordiamo Genova a Palazzo DucaleTorino per  l’evento internazionale Paratissima 2019, Milano per la mostra “Paesaggi” presso l’associazione Circuiti Dinamici, sempre a Milano presso l’Ex-Fornace Gola per l’evento “Anatomia della Bellezza” e presso la suggestiva sede del Castello di Cavagliano per la prima mostra di selezione alla Biennale di Roma in Regione Piemonte. Inoltre la sua opera “The Rustling”, una denuncia contro gli abusi psicologici sulle donne, è stata esposta nella casa museo Alda Merini. Nel 2020 espone a Milano nella personale “Montagne”, una retrospettiva della prima produzione pittorica, curata da Artingout.

Nel novembre 2020 le sue opere d’arte entrano a far parte dell’AHG (Artingout Home Gallery) di Pavia e, nello stesso anno, viene selezionata per esporre presso lo showroom dell’ARS Milano nella prima edizione del CAEM 2020 “Contemporary Art Exhibition Milano” che sarò poi prorogato per tutto il 2021. Nel 2022 ben quattro opere della sua nuova produzione pittoscultorea (una struttura plastica in astratto e tre opere della serie passaggi segreti) vengono scelte anche per la seconda edizione del CAEM 2022-2023 a Milano.

Le opere d’arte di Lucy Oak sono state pubblicate in diversi cataloghi d’arte tra i quali ricordiamo “Paratissima 2019” (Torino, 2019), “Gaslight” (Milano, 2019), “Paesaggi” (Milano, 2019), “Anatomia della Bellezza” (Milano, 2019), “per Luana” (Prato, 2021) catalogo dell’asta organizzata da Carlo Palli dedicata al caso “Luana d’Orazio”, “Extemporamnia 2022” (Teramo, 2022).

Opere d’Arte

Le serie “Montagne” così come altre produzioni più legate alla figurazione hanno accompagnato per molti anni la produzione della OAK. Nel 2019 l’artista, grazie allo sviluppo di una serie materica minimalista denominata “Detune”, apre a una nuova fase di transizione del proprio discorso creativo. Con tale produzione viene selezionata per partecipare al progetto “Art Opportunity“ nato con l’obiettivo di favorire la promozione e lo sviluppo di una nuova cultura degli investimenti in arte contemporanea.

Nel 2020 Lucy Oak “stravolge” la sua prima produzione e, concettualmente parlando, destruttura l’impalcatura figurativa per penetrare metaforicamente la materia. Nasce così l’opera “Waiting Time“, un’opera d’arte in tecnica mista su tela 70x50cm che apre una nuova strada nella produzione dell’artista, più astratto-informale, gestuale, neo-concettuale. Tra le opere d’arte di questo periodo spicca un dipinto di grandi dimensioni dal titolo “Skin Effect” prodotto su telo plastico, un’opera a cavallo tra street art e arte povera. Con “Skin Effect” la Oak sembra volerci portare verso una visione integrata che comprenda un intero universo tanto interiore quanto psico-sociale. Dello stesso ciclo fanno parte le opere “Effetto Butterly” (100x80cm), “In This Time” (70x100cm). Tra il 2019 e il 2021 vediamo un’importante spostamento della produzione della Oak su una nuova dimensione creativa. E’ un periodo produttivo ricco di opere sperimentali che potremmo definire di “transizione”. Proprio agli inizi del 2021 Lucy Oak approda verso le sue “Strutture Plastiche” il nuovo ciclo che, da subito, le ha dato modo di essere sempre più chiaramente identificata e che oggi rappresenta la parte più consistente della sua produzione creativa originale e, senza dubbio, innovativa.

Strutture Plastiche e Passaggi Segreti.

Come accennato, il 2021 inizia per l’artista nel segno dell’integrazione tra pittura e materia in un nuovo ciclo pitto-scultoreo denominato “Strutture Plastiche” dove astrazione, gestualismo, figurazione e materia si fondono in un unico processo creativo. Nasce così “Struttura Plastica N.1” (2021), la prima opera della serie, una tela tonda di diametro 40cm in tecnica mista e materia. L’opera rappresenta qualcosa di realmente nuovo e altamente originale e già permette di vedere la direzione che la produzione della Oak sta prendendo. L’opera è stata immediatamente acquisita da una prestigiosa collezione d’arte italiana a dimostrazione dell’interesse che questa nuova produzione ha destato nel collezionismo capace di guardare il futuro nella nostra contemporaneità.

Con “Strutture Plastiche” la Oak esalta la multidimensionalità dell’arte: pensiero e processo creativo, opera d’arte, contesto espositivo, ambiente, osservatore, modalità di osservazione partecipano contemporaneamente alla costruzione dell’intera esperienza artistica ed estetica. Sono opere vive, cangianti con il punto di osservazione e la posizione della luce, con le quali si sviluppa una vera e propria interazione. Tutto questo è pensato, voluto e soprattutto ottenuto.

Con il ciclo strutture plastiche l’artista parla di due facce della stessa medaglia, di opportunità e di rischio, di capacità e di limite. Da una parte si esalta la capacità umana di creare e costruire, sia concettualmente che materialmente, in favore di un benessere condiviso in equilibrio con il resto della natura, dall’altra l’artista cerca di avvertire sul rischio che una stessa “creazione”, se fine a sé stessa, potrebbe rivelarsi deleteria per l’essere umano e/o il suo ambiente di vita. L’intelligenza umana ha creato un universo di opportunità, dalle arti alle scienze, dagli strumenti di cura fino alle “macchine voltanti”, siamo riusciti a uscire fuori dal nostro stesso pianeta e creare progetti di tutela e salvaguardia della biodiversità ma, allo stesso tempo, in alcuni casi, per vanità o per avidità, abbiamo creato anche strumenti di morte e distruzione. Per la Oak la legge che regola il tutto deve essere necessariamente una legge dell’equilibrio.

Con “Strutture Plastiche“, dove emergono costruzioni, scale, passaggi, filamenti siamo di fronte non soltanto a un prodotto raffinato dal punto di vista della sua realizzazione ma a quel qualcosa in più, siamo di fronte a “Opere d’Arte” di altissimo profilo che, senza alcun dubbio, rappresentano ormai il nuovo paradigma dell’artista.

All’interno del ciclo strutture plastiche la OAK, verso la fine del 2021, presenta una serie specifica alla quale ha dato il nome di “Passaggi Segreti”. In questo progetto l’interazione tra la pittura e la materia è ancora più esaltato e molto più evidente. Ne risultano opere d’arte di un potente e suggestivo impatto estetico e comunicativo. L’artista decide di ridurre la complessità delle strutture valorizzando il concetto di passaggio e lo fa rappresentando con la materia soprattutto “scale” ovvero “attraversamenti”. Le scale della Oak sono altamente riconoscibili e iniziano a rappresentare un suo elemento caratterizzante nel mondo dell’arte. Le scale attraversano l’opera fondendosi con il dipinto senza soluzione di continuità. La materia sembra scivolare dentro la pittura per poi riemergere nella sua tridimensionalità. Sono opere di alta maturità artistica, uniche e, come detto, altamente identificative. Con “Passaggi Segreti” Lucy Oak intende porre l’accento sulla capacità umana di superare i propri limiti, di saper guardare oltre l’osservabile. Attraverso l’arte, il pensiero creativo, la fantasia, l’ingegno, l’essere umano è in grado di osservare la realtà sempre con nuovi occhi scoprendo passaggi altrimenti celati, attraversando anche scale sospese in mezzo al cielo.

Nel 2022 realizza nuove e importanti opere della serie “Passaggi Segreti” ognuna delle quali con un nome specifico. Tra le più suggestive ricordiamo una tela di 100x150cm dal titolo “Aion” con la quale l’artista indica il concetto di “tempo illimitato”, di un tutto “immobile e immutabile” perché “eterno”. Aion è un’opera d’arte di grandi dimensioni, rappresentante un cielo in movimento attraversato da una scala che si integra magistralmente con il dipinto. Non sappiamo l’origine o la fine di questo attraversamento, sappiamo soltanto che è lì disponibile per chi avrà la capacità di accettarne l’esistenza.

Citiamo dello stesso periodo l’opera “Aleph”. La Oak con l’opera “Passaggio Segreto – Aleph” parla delle nostre capacità acquisite che hanno necessità di essere messe finalmente in pratica, esorta a mettersi in gioco e di presentarsi al mondo per quello che siamo con le nostre potenzialità. Aleph, che ricordiamo è la prima lettera dell’alfabeto fenicio ed ebraico, è un invito a cercare la nostra opportunità di realizzazione.

Entrambe le opere sono state esposte a Milano per l’esposizione CAEM 2022-2023.

Conclusioni Critiche

La Oak è sempre stata riconoscibile nella scelta cromatica e nel gesto pittorico. Già con il ciclo “montagne”, in particolare le montagne astratte, ha creato dei contenuti distintivi e ora, con “strutture plastiche” e in particolare con “passaggi segreti” è davvero riconoscibile in modo inequivocabile. Guardando le sue scale, i suoi attraversamenti, le sue strutture materiche l’associazione con il suo nome è immediato. L’artista ha creato il suo segno di riconoscimento, la sua impronta nella storia dell’arte.

Lucy Oak è a oggi una di quelle artiste visive che si fa notare per la sua capacità produttiva, per la qualità e la profondità del proprio linguaggio pittorico. Quando un artista ha una vita intensa non facilmente sintetizzabile nel qui-e-ora, quando ha conoscenze tecniche armonizzate con una decisa capacità comunicativo-espressiva e quando l’approdo all’astrazione, alla produzione informale e materica seguono una produzione più legata alla figurazione, la storia ci insegna che siamo di fronte a un “qualcosa” in più. C’è una vera e propria necessità di ricerca, di studio e di comunicazione che rappresentano il filo rosso che lega i grandi maestri dell’arte moderna e contemporanea. Senza dubbio la Oak può essere considerata un maestro di fatto dell’arte, quell’arte immortale e senza tempo. Ogni opera realizzata dalla Oak è densa di significato, ogni singola produzione è attentamente pensata. Arte materica, arte concettuale, gestualismo, astrattismo, arte povera, figurazione si fondono in un unico processo creativo del tutto originale.

La Oak ha trovato una nuova fonte di ossigeno per l’arte contemporanea, le sue opere possiamo definirle delle vere e proprie icone, destinate a rientrare tra le produzioni più rappresentative di questa nostra storia dell’arte.

Nel periodo attuale, durante la stesura stessa di questo testo biografico-critico, viviamo all’interno della cosiddetta “arte contemporanea” ed è, per critici e storici dell’arte, ancora piuttosto complesso offrirne una chiara definizione. Molti artisti contemporanei più o meno giovani, viventi, elaborando un processo artistico innovativo, potrebbero un giorno essere definiti ad esempio “neo-contemporanei” dagli storici di domani.

Con Lucy Oak ci troviamo di fronte a un’artista con un linguaggio pittorico realmente unico. E’ un’artista che sta partecipando, forse come molti nostri contemporanei in modo quasi “inconsapevole”, alla costruzione di un nuovo processo artistico, di una nuova “epoca dell’arte” che un giorno probabilmente avrà un suo nome storico. Tutti noi siamo all’interno di questo incessante processo di cambiamento, siamo coloro che un giorno potranno vantarsi di affermare “io c’ero”. Le opere della Oak non a caso hanno destato l’attenzione di un collezionismo attivo, raffinato e professionalizzato, quel collezionismo d’arte sensibile e attento a cogliere nel presente, nella propria epoca e realtà, quello che nel prossimo futuro rappresenterà una parte importante e consistente della storia dell’arte contemporanea.

a cura di
Redazione Artingout
7 dicembre 2022

Come Citare Questa Fonte.
Artingout (2022)
Lucy Oak (1982) Artista. Biografia Critica. TR 2022.
www.artingout.com/?p=6714. Pavia, 7 dicembre 2022.

Versioni Precedenti

  • Artingout (2019). Lucy Oak Artista. Biografia Critica.
  • Artingout (2021). Lucy Oak Artista. Biografia Critica. TR 2021. 20 gennaio 2021.