Silvia Abbiezzi Artista
Silvia Abbiezzi – Artista
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Biografia di Silvia Abbiezzi (Artista Contemporanea)
Silvia Abbiezzi, artista contemporanea italiana, pittrice e fotografa, è nata il 1° luglio 1966 a Milano, città in cui si forma, vive e lavora. L’Abbiezzi prende il diploma di maturità artistica nel 1984 per poi continuare la propria formazione presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Di notevoli doti artistiche, Silvia Abbiezzi non si lascia condizionare dalle impostazioni accademiche e inizia, presto, a discostarsi da uno stile figurativo per sperimentare nuove forme d’arte, al fine di esaltare la sua capacità di essere osservatore attivo di quell’universo che ci circonda. Sperimenta quindi molti stili e tecniche, pungolata da tutti quegli stimoli che i rapidi cambiamenti sociali producono. L’esigenza di Silvia Abbiezzi è di restituire, sotto forma di arte, messaggi, pensieri, idee e visioni. Tra le esposizioni artistiche ricordiamo nel 2006 “Movimento nelle Segrete di Brocca II” (Milano), nel 2007 le mostre “Generazioni a Confronto – giovani artisti e un maestro, Giò Pomodoro” (Milano), “13×17 padiglioneitalia.it” a cura di Philippe Daverio associato al catalogo con testi dello stesso Daverio e di Jean Blanchaert, “Premio Internazionale Seetal 2007” (Meisterschwanden, CH). Nel 2008 “Clicking the territory: windows of lights and darkness” (Verbania), nel 2009 “Masters of Brera” presso il Liu Haisu Art Museum di Shangai per poi approdare alle personali del 2010 “Abbiezzi” presso la Redusart di Milano e “A Bocca Chiusa” con il patrocinio di EXPO 2015 a Milano presso lo Spazio che non C’è. Nel 2011 è finalista al premio “Il Segno”, nel 2012 partecipa a “Luci, colori e forme del terzo millennio” a Venezia, nel 2013 è presente a Milano presso la Galleria Garage con Ruotando e presso la galleria Quintocortile con “40 cappelli ’40”. Nel 2014 espone al Chiostro dei Glicini a Milano nella mostra d’arte “Silenzio” e all’Assabe One, sempre a Milano, in “La tavola delle meraviglie”.
Tra numerose pubblicazioni ricordiamo “13×17 1000 artisti per un’indagine eccentrica sull’arte in Italia” a cura di Philippe Daverio (2006), il “Catalogo dell’Arte Moderna” Giorgio Mondadori Editore (dal 2008 a oggi), “il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea” a cura di Giorgio Bonomi della Rubbettino Editore (2012), nonché i diversi cataloghi legati alle esposizioni già citate.
Per Pablo De Leo (2008) “il suo impulso espressivo muove dal tema della donna-oggetto per giungere ad un linguaggio visivo crudo, a tratti volutamente violento […]. Le sue opere evidenziano istanze significative della contemporaneità femminile”. Nel 2009 Matteo Galbiati, parlando dell’installazione “Dalla raccolta alla semina”, fa notare come “Silvia Abbiezzi pone in luce il tema ambientale cercando di sensibilizzare […] sull’uso più consapevole delle nostre risorse”. Il critico d’arte Micaela Mander, parlando delle opere fotografiche dell’artista ha necessità di utilizzare un pleonasmo quando sottolinea che “[…] la LUCE è la protagonista assoluta delle fotografie di Silvia Abbiezzi” (il maiuscolo è nostro). L’artista riceve autorevoli critiche da personalità dell’arte come Vanda Sabatino, Eleonora Cirant, Cinzia Bollino Bossi, Giancarlo Da Lio che dichiara “Grazie per ricordarci quello che in quest’epoca abbiamo dimenticato. Usare non sempre accompagna l’avverbio proficuamente” (2005). Erich Demetz riconosce che nelle opere figurative dell’Abbiezzi “[…] sta una capacità di sintesi tecnica assolutamente fuori dal comune” e continua “[…] Silvia Abbiezzi […] diventa creatrice di una realtà che nessun altro artista potrebbe rappresentare allo stesso modo” (2000).  Riccardo Infante nel 2009, in merito all’opera Tacer (2006), definisce la “bocca cucita” il “simbolo di una comunicazione che ha perso la sua funzione […]: specchio di una società in cui il neo-linguaggio livella il fondamentale e l’insignificante, il valore e l’effimero”.
Numerose e variegate critiche raccontano di un’artista “senza confini”, quasi immanente nella natura stessa dell’arte. Per lo psicologo italiano Marco Baranello “Silvia Abbiezzi sembra quasi temere di essere collocata, come se questo significasse perdere parte di quella massima libertà espressiva della quale necessariamente deve poter godere l’artista. Così l’Abbiezzi sembra scivolare tra le pieghe dell’universo che la circonda per diventare parte integrante di un eterno processo in continua evoluzione” (2015).

a cura di
Artingout.com
30 marzo, 2015

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Redazione (2015)
Silvia Abbiezzi biografia
artingout.com, 30 marzo 2015


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